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The blind side

The blind side

 Film, 129′ – 2009

Beth:Aprire la tua casa a Michael… tesoro tu gli stai cambiando la vita.Leigh Anne:No, lui sta cambiando la mia.

Trama

Michael “Big Mike” è un ragazzo afroamericano allo sbando che vive nella periferia di Memphis in un contesto molto problematico (passando dalla madre tossicodipendente, a molteplici famiglie affidatarie, fino ad arrivare a periodi da senzatetto). Fortunatamente, grazie alle sue evidenti doti atletiche, riesce a entrare tramite il padre di un amico in una scuola cristiana altolocata. Michael inizia, così, una nuova vita, ma la scuola si rivela molto più impegnativa del previsto. Tutto cambia quando Leigh Anne Tuohy, madre di due figli che frequentano la stessa scuola, nota il ragazzo in difficoltà e decide di aiutarlo dandogli una possibilità di riscatto.

Il film

Il film è basato sulla storia vera del giocatore di football professionista Michael Oher. 
La pellicola è stata accolta molto calorosamente dal pubblico, divenendo il film a tema sportivo con maggiore incasso della storia degli Stati Uniti. Ha ricevuto numerosi premi tra cui un Golden Globe e il premio Oscar come miglior attrice protagonista a Sandra Bullock. 
Anche la critica in generale ha recensito positivamente il film, nonostante il tema del “sogno americano” sia ormai inflazionato nel cinema d’oltreoceano.

Consigliato perché

Il successo come l’espressione del sé (della propria indole).
Michael, oltre ad una certa fisicità, mostra un forte istinto protettivo nei confronti delle persone. Sarà proprio questa predisposizione a colpire Leigh Anne e a risultare fondamentale per superare le difficoltà che, una volta aiutato dalla famiglia Tuohy, dovrà affrontare per diventare un giocatore di football professionista.    
Nonostante il protagonista nei test attitudinali fosse risultato scarso in molte delle materie, la storia testimonia come spesso i migliori pregi delle persone vadano al di là degli standard scolastici e che per valorizzarli occorre innanzitutto saperli riconoscere.
Altruismo.
Leigh Anne decide di aiutare il protagonista facendolo diventare parte integrante della propria famiglia. Farà di tutto per permettergli di avere un futuro, anche quando le vicende accorse al ragazzo sembrano vanificare gli sforzi fatti per permettergli di ottenere la borsa di studio (necessaria per frequentare il college e diventare un giocatore professionista).
Verso la fine del film, la famiglia Tuohy viene indagata dall’NCAA (National Collegiate Athletic Association), con l’accusa di aver sottratto Michael alla sua vita per sfruttarne le potenzialità sportive a favore dell’università del Mississippi, dove tutta la famiglia ha studiato e continua a fare ingenti donazioni. Questo evidenzia due aspetti molto importanti: da un lato come spesso aiutare il prossimo sia molto complesso e come sia importante essere pronti ad affrontarne le conseguenze; dall’altro di come sia necessario appurare le intenzioni che portano a determinati atti sulla carta altruistici. La vicenda di Michael Oher fu emblematica e questo genere di indagini è diventato più frequente in seguito a questa vicenda.
Riflessione sugli stereotipi nella rappresentazione dell’ingiustizia sociale.
Il film ha scatenato qualche scalpore in merito alla figura di Michael, che riesce ad avere un’opportunità solo con l’intervento di una ricca donna bianca. Si affronta la tematica del White Savior secondo la quale l’essere neri e afroamericani è una condizione limitante dalla quale si può uscire solo con l’aiuto di gente bianca e benestante. Oltre a questo, il carattere dimesso del protagonista, ricorderebbe pericolosamente la figura dello “Zio Tom” del noto romanzo. 
In realtà il film narra vicende realmente accadute e lo stesso Michael Oher, manifestando in parte qualche perplessità sulla trasposizione cinematografica della sua persona, ha però confermato quanto la sua famiglia sia stata fondamentale nella sua crescita personale e professionale.
Locandina

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