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Minimalismo. Il meno è ora

Minimalismo. Il meno è ora

 – Documentario, 53′ – Netflix, 2021

La trama

Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus sono due esponenti del minimalismo: raccontano come vivere meglio eliminando il superfluo. Oltre alla loro esperienza, sono riportate le testimonianze di diverse persone che, dopo aver ascoltato i due protagonisti, hanno assimilato e adottato la medesima filosofia di vita.

Il documentario

Questo è il secondo documentario che vede come protagonisti i due amici di lunga data Joshua e Ryan. Come nel precedente (MINIMALISM, Un documentario sulle cose importanti) raccontano la loro storia, dall’infanzia molto difficile alla sfolgorante carriera lavorativa con stipendio invidiabile. È proprio quando entrambi raggiungono l’agognata stabilità economica che realizzano di vivere in uno stato di quotidiana insoddisfazione. Decidono quindi di diventare minimalisti: liberarsi di tutti gli oggetti che nella loro vita non sono importanti, per investire le proprie energie, tempo e finanze in ciò che davvero porta valore nella propria vita. L’approccio di circondarsi “solo” di tutto ciò che si ritiene necessario non deve essere inteso come uno stile di vita di rinunce ma, al contrario, è una deliberata scelta di libertà: è uno stile di vita decisamente più efficiente, alleggerito da tutto ciò che, in quanto superfluo, opprime la nostra quotidianità. Questa forma mentis si applica inizialmente nel nostro rapporto con gli oggetti materiali ma, di conseguenza, arriva ad influenzare significativamente e positivamente anche le nostre relazioni interpersonali e, non meno importante, quella con noi stessi.

Il documentario “Minimalismo. Il meno è ora”, prodotto 5 anni dopo il precedente, racconta da un lato l’evoluzione del consumismo, caratterizzato dall’esplosione degli acquisti online, e dall’altro la crescita della consapevolezza intorno ad uno stile di vita più sostenibile. Sempre più persone stanno adottando il minimalismo per restituire il giusto peso alle cose e alle relazioni umane con risultati davvero notevoli.

Consigliato perché

ANALIZZA E METTE IN DISCUSSIONE IL CONTESTO CONSUMISTICO NEL QUALE SIAMO IMMERSI.

Siamo la società dei consumi: sin da piccoli siamo costantemente bombardati di messaggi che ci fanno sentire inadeguati rispetto ad un illusorio mondo patinato. Un onnipresente sistema di marketing ci indica quali devono essere i nostri bisogni, le nostre ambizioni e addirittura i nostri sogni: senza mai interrogarci a riguardo, si radicalizza nella nostra testa l’idea che saremo felici solo se riusciremo a permetterci una gran quantità di oggetti. Abbiamo interiorizzato  l’idea di successo come sinonimo di potere economico, perdendo totalmente il focus su ciò che apporta valore alle nostre vite.

EVIDENZIA IL RUOLO CHIAVE DELLA POSSIBILITÀ DI SCELTA.

Vivere circondandosi nel necessario, liberandosi dal peso del superfluo è un atteggiamento possibile grazie a un sano spirito critico che permette di scindere quelli che sono i nostri reali bisogni da quelli invece indotti da stimoli esterni. Occorre quindi sapersi ascoltare e alimentare in primis una sana relazione con se stessi. Ogni giorno siamo chiamati innumerevoli volte a scegliere quale strada percorrere: abbiamo la possibilità di decidere.

NON SIAMO QUELLO CHE POSSEDIAMO E LA NOSTRA FELICITÀ NON DIPENDE DAGLI OGGETTI.

Abbiamo vite piene di oggetti che appesantiscono il nostro bagaglio senza contribuire in maniera significativa alla nostra felicità. Abbiamo difficoltà a separarci dagli oggetti: spesso racchiudono ricordi e temiamo che privandocene la memoria se ne andrà con loro; altre volte racchiudono una promessa di gioia che si è rivelata vana; altre ancora fanno semplicemente parte della nostra vita e per abitudine non vogliamo alterare lo stato attuale delle cose. 

I minimalisti mostrano che un’alternativa c’è, fondata sulla consapevolezza che siamo ben di più di ciò che possediamo e che occorre onorare questa potenzialità straordinaria.

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