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Cecità

Cecità

José Saramago – Feltrinelli, 1995 288 p.

Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.

L’autore

José Saramago è stato uno scrittore, critico, traduttore, giornalista ed editore, attivo principalmente nel secolo scorso. E’ stato insignito del premio Nobel per la letteratura, primo autore di lingua portoghese a vincerlo, nel 1998.

Nella maggior parte dei suoi romanzi, ha portato la quotidianità delle persone, con i loro vizi e le loro debolezze, raccontando situazioni a volte surreali in contesti ordinari. Fortemente criticato in vita per le sue idee politiche, ha dato un contributo fondamentale alla letteratura del ‘900, introducendo, oltre che uno stile di scrittura inconfondibile e originale, profonde riflessioni e metafore sulla società e sulla natura dell’essere umano.

Il libro

L’incipit di questo insolito romanzo si svolge all’interno di un’automobile. Il primo dei tanti protagonisti della vicenda, si ritrova improvvisamente cieco. Disperato, viene aiutato e accompagnato a casa. Ben presto, il “mal bianco”, così chiamato provvisoriamente dalla comunità scientifica e non, dilaga e in poco tempo si rivela una pandemia.

Pubblicato nel 1995, il libro è volutamente ambientato in un’epoca e in un luogo non definito, a indicare come le vicende in esso raccontate non siano legate a specifici luoghi o momenti.

L’autore sceglie di non nominare mai i personaggi e di riconoscerli solo con degli appellativi, che si ripetono in tutto il libro, per sottolineare che le caratteristiche delle persone non sono specifiche, ma adattabili a chiunque. Quello che avviene durante la vicenda e le reazioni dei protagonisti è folle quanto possibile, in un’ipotetica realtà.

Consigliato perché

NEI MOMENTI DIFFICILi NON ESISTE ESTRAZIONE SOCIALE.

I personaggi appartengono a ogni classe sociale, ma tutti accumunati dalla stessa malattia si ritrovano allo stesso livello, tutti con le stesse esigenze e necessità, in quanto esseri umani.

LA COLLABORAZIONE È IL SOLO MEZZO PER RAGGIUNGERE DEGLI OBIETTIVI COMUNI.

Nonostante la malattia dilaghi, gli unici momenti in cui i ciechi riescono a ottenere qualcosa per sé e i compagni è quando collaborano e si uniscono per il bene comune.

L’ESSERE UMANO PUÒ ESSERE CAPACE DI BRUTTURE INDICIBILI, MA ANCHE DI GESTI DI PROFONDA SOLIDARIETÀ.

In situazioni come quella descritta nel libro, assistiamo a scenari barbari, dove le persone danno il peggio di sé. La lotta alla sopravvivenza porta molti a dimenticarsi delle esigenze degli altri ma, fortunatamente, si possono trovare ancora dei piccoli gesti disseminati in tutto il libro in cui l’umanità è forte e cerca di ristabilirsi. 

 

 

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