Autodeterminazione_Glossario

06. AUTODETERMINAZIONE

LA DEFINIZIONE

Il termine “autodeterminazione” ha origini lontane e possiamo attribuirgli varie accezioni che nel corso della storia si sono sommate l’una all’altra, determinando un’evoluzione del suo significato.

Certamente non possiamo non legare il senso più profondo di questa parola con il concetto di libertà, dove per tale intendiamo la possibilità da parte di uomini e donne di incidere sul proprio futuro, grazie alle proprie scelte e necessità, pur essendo consapevoli che non tutti i fattori esterni possono essere controllabili. Questo, se da una parte implica la possibilità di libera scelta delle proprie azioni, dall’altra impone a chiunque di assumersi  le proprie responsabilità riguardo alle proprie decisioni, che inevitabilmente hanno anche un effetto sugli altri e sul mondo che ci circonda.

Per questo motivo, negli anni passati, il termine “autodeterminazione” è stato spesso associato alle lotte sociali delle minoranze e alle richieste di maggiori diritti per il singolo individuo, nonché per intere popolazioni. Questa consapevolezza ha dato vita a tutta una serie di richieste inviolabili che nel corso del tempo i diversi paesi hanno affrontato e, talvolta, accettato.

L’AUTODETERMINAZIONE COME DIRITTO

Il diritto all’autodeterminazione ha trovato così posto anche in carte costituzionali (come la nostra), nello Statuto delle Nazioni Unite o nella Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo. In ognuna di queste il legislatore ha stabilito che l’autodeterminazione del singolo individuo è un diritto inalienabile e appoggiato dagli enti governativi. Eppure, se sulla carta questa necessità sembra essere riconosciuta e sottoscritta, nella pratica così non sempre è. Autodeterminarsi, come abbiamo già detto, significa, tra le altre cose, poter assumersi le proprie responsabilità in vista delle nostre singole azioni, indipendentemente da fattori esterni. Questo rompe degli schemi perpetrati nei secoli, dove il più forte ha sempre sovrastato il più debole. Autodeterminarsi permette all’umile di elevarsi al fianco del precedente dominatore, eliminando giochi di potere e ruoli che sono ormai logori.

L’AUTODETERMINAZIONE COME VALORE

Lo scoglio maggiore, a questo punto, è rappresentato dagli agenti esterni che continuano a impedire che questo processo naturale si compia. Ci troviamo oggi di fronte a tantissime battaglie per ottenere dei diritti che siano veramente egualitari, ma che di fatto si scontrano con l’opposizione velata della gente e della politica, spesso poco incline a concedere maggiori diritti a tutta la popolazione nella sua integrità. La questione è che il concetto di autodeterminazione è fortemente legato al concetto di valore. Quello che per qualcuno è una necessità, per altri è puro superfluo.

Essere come si vuole e ci si sente di essere è quello che profondamente può realizzare un individuo. Ma l’interferenza con l’esterno è spesso troppo pesante per evitare che ci schiacci e si rimanga fermi senza combattere per un proprio ideale o una propria convinzione.

Quando parliamo di diritti dovremmo avere l’umiltà di alzare le mani e comprendere che ciò che è tanto importante per qualcuno non dovrebbe essere assolutamente sindacabile. Violenza di genere, femminismo intersezionale, eutanasia…sono tutti temi che si legano profondamente al concetto di autodeterminazione. Concedere di esprimersi liberamente è, e dovremmo ricordarcelo sempre, il primo passo per una società civile. Una società non giudicante e rispettosa della personalità del singolo e della comunità.

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