Auto ascolto_Glossario

05. AUTO-ASCOLTO

LA RICERCA DI APPROVAZIONE

Chi di noi non si è mai trovato davanti al bisogno di essere accettato da qualcun altro? Di avere la sua approvazione?

Sin da bambini siamo immersi e veniamo cresciuti in un contesto altamente giudicante. Sin dalla più tenera infanzia, veniamo abituati ad essere sempre pronti a soddisfare le altrui domande. L’educazione della nostra società ci impone di essere sempre performanti verso quanto ci viene richiesto dalle esigenze esterne.

Questo, purtroppo, ha un grosso limite, che diventa sempre più grande man mano che cresciamo: non siamo più capaci di ascoltarci e capire cosa vorremmo veramente. Rispondere alle costanti richieste che ci vengono sottoposte dall’ambiente circostante ci porta troppo spesso a zittire qualunque tipo di desiderio possa renderci felici. Se desideriamo fare o essere altro da quanto la società si aspetti da noi, ecco subentrare un senso di colpa che fa parte del pacchetto che ci è stato confezionato per impedirci di uscire da binari così già saldamente radicati. Ci sentiamo liberi di scegliere, ma sempre all’interno di un sistema che sembra necessario e inevitabile.

CONCENTRARSI SUL PRESENTE

Concedersi di assecondare ciò che il nostro sentire ci dice ci sembra troppo spesso un lusso. Siamo abituati a stare sospesi in un limbo, dove siamo focalizzati nel rimuginare su insoddisfacenti eventi passati e costantemente rivolti a un obiettivo futuro che, nella maggioranza dei casi, non soddisferà noi stessi, ma sarà rivolto a riempire l’ennesima casellina di aspettativa della società su di noi. Porre l’attenzione su quello che siamo ora, in questo momento, e che viviamo nel presente, può essere fonte di grande frustrazione ma, allo stesso tempo, di risveglio. Sappiamo tutto questo eppure facciamo un’enorme fatica a uscire da questo paradigma imposto.

La grossa difficoltà, inoltre, che si affianca al senso di colpa dall’uscire da quanto il pensiero comune si aspetta da noi, è connessa alla comprensione di ciò che realmente vogliamo. L’auto-ascolto si rivela essere molto impegnativo quando lo si approccia le prime volte. Domandarsi, e soprattutto rispondersi, quello che vogliamo veramente, è più difficile di quanto non lo sia convincersi che la strada imposta che stiamo già percorrendo sia la più corretta per noi.

L’AUTO-ASCOLTO COME ESERCIZIO

Per facilitare la risposta a questo interrogativo ci sono varie modalità e discipline, tra cui la meditazione e lo yoga, che possono avvicinare l’essere umano alla sua vera essenza. Concentrarsi su queste materie può iniziare a togliere il focus da quello che abbiamo sempre ritenuto essenziale per essere felici, per portare l’attenzione su quello che realmente ci permette di esserlo o, quanto meno, ci concede la possibilità di porci delle domande che non richiedono una risposta scontata sulle scelte quotidiane. La chiave di volta di questo processo è la riflessione. Osservare se stessi, da dentro e da fuori, chiedersi il perché di determinati pensieri o atteggiamenti, può aiutare a focalizzarci su ciò che ci rende felici, perché la felicità dovrebbe essere il nostro obiettivo ultimo. Noi dovremmo essere il nostro centro e il nostro fulcro, la vera essenza da riscoprire e approfondire. 

RI-centrarsi, quindi, dovrebbe essere un obiettivo primario, da perseguire con dedizione. La realtà è che sentirsi inadatti nel rendersi conto di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato dopo aver assecondato per tutta la vita le richieste di chi ci sta intorno, può essere spiazzante quanto la paura di voler finalmente prendere una strada diversa. Fidarsi del proprio istinto e finalmente lasciarsi andare sono obiettivi a cui dovremmo ambire fermamente, ma siamo troppo spaventati dalle conseguenze e, soprattutto, dal giudizio della massa, assuefatta ai diktat stabiliti dalla società.

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI

Ciò che di positivo possiamo trovare nello stare immersi in un ambiente condiviso di regole imposte e di scelte standardizzate, è la possibilità di confrontarsi con altri. Non tutti, in realtà, prendono le stesse decisioni e non tutti la pensano esattamente allo stesso modo. Il confronto con chi ci circonda può essere fortemente costruttivo, sia per farci rendere conto delle innumerevoli prospettive possibili che ci possono essere su un dato argomento, sia per scalfire un pò di quel senso di colpa che è abituato a uscire ogni volta che tentiamo di nuotare contro corrente. L’osservazione dell’altro e il nostro sincero interesse nel comprendere scelte diverse da quelle imposte dalla società, ci predispone a un ascolto più obiettivo, empatico e ricco di potenzialità. Non è necessariamente detto che ciò che ascoltiamo ci risuoni dentro, ma la possibilità stessa data da questo confronto ci regala un tassello che ci può avvicinare alla comprensione di noi. Il rispetto del proprio e dell’altrui pensiero, ascoltato senza spirito giudicante, è quanto di più prezioso possiamo dimostrare di avere, per una vera comprensione di noi stessi e dell’altro.

Una società dove tutti possano esprimersi liberamente, senza paura di pregiudizi o giudizi, in base alle proprie inclinazione e desideri, dovrebbe essere alla base di una comunità felice, arricchita da ciò che realmente ogni singolo componente può dare, senza imposizioni che rischiano di lasciare alla deriva preziosissime opportunità di accrescimento del singolo e della collettività e lasciando da parte inutili competizioni e ostilità.

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